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Considerata ormai a buon diritto una delle figure più rilevanti della poesia latino-americana del Novecento, Alfonsina Storni rappresenta un caso insolito e scandaloso. Poetessa del sentimento, dell'eros e della morte, riflette nei suoi versi la sua sconvolgente biografia segnata dalla povertà, dal dolore e dall'isolamento. Una poesia che sposa romanticismo ed echi simbolisti con la forza quasi primigenia di una psicologia sempre in bilico tra istintivo vitalismo e tentazione autodistruttiva. Tutto ciò mescolato con la lucida e turbinosa consapevolezza della diversità femminile. "Queste poesie", ha scritto la Storni a proposito dei Poemas, "sono semplici espressioni di momenti d'amore, scritte in pochi giorni...". Il libro, che raccoglie sessantasette prose poetiche, fu pubblicato a Buenos Aires nel '26 ed ebbe un successo clamoroso, un'immediata riedizione e una traduzione in francese.